PRESE PER LUI UN CESTELLO

Natale. Un cestello di papiro. Spalmato di bitume e di pece. Posto tra i giunchi sulla sponda del fiume. Opera di una mamma ebrea che vuole la vita per il suo bel bambino. Sulle rive del Nilo passa la figlia del faraone e ne ha compassione: Mosè, viene “salvato dalle acque”. Anche così Dio risponde al grido del suo popolo.

Natale. Una  bisaccia duplice. Una gerla appesa all’asino. Da una parte gli strumenti di lavoro e dall’altra i viveri. Bagaglio di Giuseppe che diventa la culla per il Bambino appena nato. Nella stalla Maria contempla Gesù: l’Emmanuele, pane spezzato per saziare la fame di vita di ogni uomo e ogni donna. Così Dio viene a salvare tutte le genti.

Natale. Un cesto di plastica bianca. Pieno di ogni tipo di pane. Arriva da alcuni forni della città. Servizio quotidiano di Ilario e Giuseppe per il pranzo di tanti fratelli e sorelle.  Alla Caritas Abdel, Lamia, Martina, Giacomo lo sistemano sui tavoli della mensa. Anche così Dio sazia la fame dei suoi figli.

Natale. Canestri con doni. Poche cose. Frutto di un lavoro pesante. Gesto di generosa condivisione dei pastori del presepe. Sul piazzale in attesa del pranzo Mario e Mohamed con i loro zaini vuoti: guardano lontano e attendono l’arrivo di artisti, attori, artigiani che li aiutano a riempirli di dignità e di bellezza. Così  Dio viene anche per loro.

E sarà un buon Natale…..

quando avremo compassione, prima ancora dei gattini e dei cagnolini, di tanti bimbi e giovani che non hanno di che vivere;

quando non ci vergogneremo più della nostra fede e saremo non solo credenti ma credibili;

e quando non ci abbufferemo, fino a farci male,  ma faremo posto, e non solo per un giorno, a chi non ha un tetto né  un tavolo attorno al quale sedersi, per consumare un pasto da fratelli!

Sì, allora sarà Natale. Un buon Natale.

Auguri caritas-02

Auguri caritas-01

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