Storia della diocesi

La diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto abbraccia 19 Comuni (più le frazioni di Civitella del Tronto) di due provincie che fanno parte di due Regioni: Ascoli Piceno nelle Marche e Teramo nell’Abruzzo. Ha una superficie di kmq. 456 ed una popolazione di circa 136 mila abitanti (poco meno della metà è concentrata a San Benedetto del Tronto), ripartita in 54 parrocchie (dalle 100 alle 8000 anime). Confina: a nord con la diocesi di Fermo, ad est con il mare Adriatico, a sud con la diocesi di Teramo e ad ovest con la diocesi di Ascoli Piceno e con quella di Spoleto-Norcia in Umbria.
136.000 abitanti; 19 comuni; 54 parrocchie; 124 chiese.

 

Elenco dei Comuni:  ACQUAVIVA PICENA – CASTIGNANO – COMUNANZA . COSSIGNANO – CUPRA – MARITTIMA – FORCE – GROTTAMMARE – MONTALTO MARCHE – MONTEDINOVE – MONTELPARO – MONTEMONACO – MONTEPRANDONE – RIPATRANSONE – ROTELLA – SAN BENEDETTO DEL TRONTO.

CIVITELLA DEL TRONTO – COLONNELLA – MARTINSICURO – SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA.

 

Elenco e Cronologia dei vescovi diocesani:

RIPATRANSONE

  1. Lucio Sassi 1571-1575
  2. Filippo Sega 1575-1578
  3. Niccolò Aragona 1578-1579
  4. Troilo Boncompagni 1579-1582
  5. Gaspare Silingardi 1582-1591
  6. Pompeo Nobili 1591-1606
  7. Sebastiano Poggi 1607-1620
  8. Lorenzo Azzolini 1620-1632
  9. Francesco Vitelli 1632-1634
  10. Antonio Arrigoni 1634-1636
  11. Niccolò Orsini 1636-1653
  12. Ulisse Orsini 1654-1679
  13. Giovan Giorgio Mainardi 1680-1694
  14. Francesco Azzolini 1694
  15. Pietro Alessandro Procaccini 1695-1704
  16. Giosafatte Battistelli 1705-1717
  17. Gregorio Lauri 1717-1726
  18. Francesco Andrea Correa 1726-1738
  19. Giacomo Costa 1739-1747
  20. Luca Niccolò Recco 1747-1765
  21. Bartolomeo Bitozzi 1765-1779
  22. Bartolomeo Bacher 1779-1813
  23. Michelangelo Calmet 1816-1817
  24. Ignazio Ranaldi 1818-1819
  25. Ludovico Luigi Ugolini 1819-1824
  26. Filippo Monacelli 1824-1828
  27. Luigi Maria Canestrari 1828-1830
  28. Filippo Appignanesi 1830-1837
  29. Luigi Maria Canestrari 1837-1842
  30. Marsino Calendi 1842-1845
  31. Giovanni Carlo Gentili 1845-1847
  32. Camillo Bisleti 1847-1854
  33. Fedele Bufarini 1854-1860
  34. Alessandro Paolo Spoglia 1860-1869

RIPATRANSONE

  1. Francesco Alessandrini 1871-1881
  2. Giuseppe Ceppetelli 1882-1890
  3. Giacinto Nicolai 1890-1899
  4. Raniero Sarnari 1900-1903
  5. Luigi Boschi 1904-1924
  6. Luigi Ferri 1925-1946
  7. Pietro Ossola 1946-1951
  8. Vincenzo Radicioni 1952-1983
  9. Giuseppe Chiaretti 1983-1986

MONTALTO

  1. Paolo Emilio Giovannini 1586-1605
  2. Tiberio Mandosi 1606-1607
  3. Paolo Orsini 1608-1640
  4. Orazio Giustiniani 1640-1645
  5. Girolamo Codebò 1645-1661
  6. Cesare Cancellotti 1662-1673
  7. Ascanio Paganelli 1673-1710
  8. Lucantonio Accoramboni 1711-1735
  9. Pietro Bonaventura Savini 1735-1748
  10. Leonardo Cecconi 1748-1760
  11. Giuseppe Maria Centini 1760-1770
  12. Ven. Francesco Antonio Marcucci 1770-1798
  13. Francesco Saverio Castiglioni 1800-1816 [PIO VIII dal 1829-1830]
  14. Pietro Paolo Mazzicchi 1817-1823
  15. Filippo Ambrosi 1823-1825
  16. Luigi Maria Canestrari 1825-1846
  17. Eleonoro Aronne 1847-1887
  18. Luigi Bonetti 1887-1911
  19. Luigi Ferri 1912-1946
  20. Pietro Ossola 1946-1951
  21. Vincenzo Radicioni 1952-1983
  22. Giuseppe Chiaretti 1983-1986

SAN BENEDETTO DEL TRONTO-RIPATRANSONE-MONTALTO

  1. Giuseppe Chiaretti 1986-1995
  2. Gervasio Gestori 1996-2014
  3. Carlo Bresciani 2014-…

Patrona della diocesi:

Madonna di Loreto (festa liturgica: 10 dicembre)

Patroni delle città vescovili:

  1. Benedetto Tr.: S. Benedetto Martire (13 ottobre)
  2. Montalto: S. Vito Martire (15 giugno)
  3. Ripatransone: S. Maria Maddalena (22 luglio)

Santi della diocesi

– San Giacomo della Marca, (Monteprandone 1391 – Napoli 1476, francescano dell’Osservanza, evangelizzatore in Italia e in Europa. Festa liturgica: 28 novembre).

– San Basso vescovo e martire (Vescovo di Nizza, martirizzato nella persecuzione di Diocleziano. Il corpo fu trasportato da marinai nel territorio cuprense in alto Medioevo. Festa liturgica: 5 dicembre).

– San Benedetto martire (Nativo del territorio di Cupra, martirizzato sotto Diocleziano. Il suo corpo fu trasportato sul colle che da lui prenderà nome ed ospiterà la pieve e il castello di San Benedetto. Festa liturgica: 13 ottobre).

– Beata Maria Assunta Pallotta (Force 1878 – Cina, villaggio di Tai-uien-fu 1905. Suora frencescana missionaria di Maria. Festa liturgica: 7 novembre).

 

VENERABILI DELLA DIOCESI

– Mons. Francesco Antonio Marcucci: Force 1717-Ascoli Piceno 1798. Vescovo di Montalto  Marche, fondatore delle Suore dell’Immacolata Concezione.

– Padre Giovanni dello Spirito Santo: San Benedetto del Tronto 1881- Moricone di Roma 1905. Chierico passionista. Venerabile.

SERVI DI DIO DELLA DIOCESI

– Lavinia Sernardi: Grottammare1588-1623. Madre di Famiglia

– Padre Simone Filippovich: Bosnia 1732-Ripatransone 1802. Francescano osservante.

– Domenico Cesari: Foce di Montemonaco 1912-Roma 1949. Soldato e impiegato.

– Suor Maria Addolorata Luciani: Morrovalle 1920-Ripatransone 1954. Monaca passionista


VICARIE FORANEE

Parrocchie della Vicaria “Ven. P. Giovanni dello Spirito Santo”:

  1. Cattedrale S. Maria della Marina
  2. Madonna del Suffragio
  3. Antonio di Padova
  4. Benedetto martire
  5. Filippo Neri
  6. Giuseppe
  7. Pio X
  8. Nicolò di Acquaviva Picena
  9. Savino di Ripatransone

Vicario foraneo: padre Gabriele Lupi

 

Parrocchie della Vicaria “San Giacomo della Marca”:

  1. Regina Pacis di Centobuchi
  2. Sacro Cuore di Centobuchi
  3. San Cipriano di Colonnella
  4. San Giovanni di Colonnella
  5. Sacro Cuore di Martinsicuro
  6. Niccolò di Monteprandone
  7. Cristo Re di Porto d’Ascoli
  8. Sacra Famiglia di Porto d’Ascoli
  9. San Giacomo della Marca di Porto d’Ascoli
  10. SS.ma Annunziata di Porto d’Ascoli
  11. Santa Maria Bambina e S. Gabriele dell’Addolorata di Villa Rosa

Vicario foraneo: don Patrizio Spina

 

Parrocchie della Vicaria “Madonna di San Giovanni”:

  1. Santa Maria Assunta di Cossignano
  2. San Basso di Cupra Marittima
  3. San Martino di Grottammare
  4. Madonna della Speranza di Grottammare
  5. Gran Madre di Dio di Grottammare
  6. San Giovanni Battista di Grottammare
  7. San Pio V di Grottammare
  8. Madonna di Fatima di Valtesino di Ripatransone
  9. Maria Ausiliatrice di Trivio di Ripatransone
  10. SS Benigno e Michele Arc. di Ripatransone
  11. SS Gregorio e Niccolò di Ripatransone

Vicario foraneo: don Giorgio Carini

 

Parrocchie della Vicaria “Beata Assunta Pallotta:

  1. San Pietro Apostolo di Castignano
  2. Santa Caterina di Comunanza
  3. San Paolo Apostolo di Force
  4. Santa Maria Assunta di Montalto Marche
  5. Santa Maria in Viminato di Patrignone
  6. Santa Lucia di Porchia
  7. San Pietro Apostolo di Valdaso
  8. San Lorenzo di Montedinove
  9. San Michele Arcangelo di Montelparo
  10. San Benedetto Abate di Montemonaco
  11. San Giorgio di Montemonaco
  12. SS Pietro e Paolo di Montemonaco
  13. San Lorenzo di Rotella

Vicario foraneo: don Dino Straccia

 

Parrocchie della Vicaria “San Gabriele dell’Addolorata”:

  1. San Pietro Apostolo di Cerqueto del Tronto
  2. Santa Maria della Misericordia di Faraone
  3. San Giuseppe di Paolantonio
  4. Santa Maria in Montesanto e S. Angelo di Ripe di Civitella
  5. Sant’Egidio Abate di Sant’Egidio alla Vibrata
  6. Santa Maria del Carmine di Villalempa

Vicario foraneo: don Marco Di Giosia

 

La Diocesi nel corso dei secoli:

RIPATRANSONE (1571): la diocesi di San Pio V.

Dopo appositi processi (quello marchigiano nel 1567 e quelli romani nel 1570-71), per l’importanza raggiunta nella zona in quasi tutti i settori della vita cittadina, per il numero degli abitanti (1.300 “fuochi”), con l’appoggio di Ascanio Condivi, Annibal Caro, Michelangelo Buonarroti, San Filippo Neri, per determinazione del papa Pio V, e superate le ultime opposizioni (Farfa, Vescovo di Fermo, Cardinal Montalto, candidatura di Offida), finalmente nel 1571 Ripatransone riuscì a coronare il suo sogno quasi secolare (le trattative erano iniziate nell’ormai lontano 19 febbraio 1485) di ottenere una diocesi a sé con il distacco da Fermo. Infatti con la bolla “Illius fulciti presidio” del 30 luglio, Pio V la elevò al grado di città e di sede vescovile con giurisdizione su: Quinzano, Monteprandone, Force, Montalto, Montedinove, Rotella, Porchia, Cossignano (località dismembrate dal Presidato Farfense); Acquaviva, San Benedetto, Gissi, Grottammare, Marano, Sant’Andrea (località dismembrate dalla diocesi di Fermo); Colonnella e Patrignone (località dismembrate dalla diocesi di Ascoli).

Con Ripatransone veniva istituita una diocesi cuscinetto tra Ascoli e Fermo (secolari rivali), destinata a colmare un vuoto pastorale; inoltre si spezzava la secolare e anacronistica giurisdizione farfense, e sotto la spinta dei nuovi fermenti rinnovatori scaturiti dal Concilio di Trento, si operava nella zona un’autentica rivoluzione pastorale.

Il primo Vescovo, mons. Lucio Sassi di Nola (1521-Roma,1604), fece il solenne ingresso a Ripatransone domenica 23 marzo 1572.

Pochi anni dopo, nel 1586 il papa Sisto V ne ridimensionò il territorio per creare diocesi Montalto, sua patria, e rese Ripatransone suffraganea della metropolia di Fermo. Nel 1597, avendo deliberato i Ripani di edificare nel centro della città una nuova cattedrale, il vescovo Pompeo De Nobili pose solennemente la prima pietra.

Nell’Ottava di Pasqua del 1622 i Ripani accolsero trionfalmene il simulacro della Madonna di San Giovanni (proveniente da Loreto), che fu proclamata patrona della città e della diocesi, ed incoronata solennemente il 10 maggio 1682 dal Capitolo Vaticano (la prima nello Stato Pontificio). Ad una di queste due date probabilmente risale il “Cavallo di fuoco”, tradizionale manifestazione folkloristico-pirotecnica della domenica dopo Pasqua, unica in Italia nel suo genere.

Nel 1623 il vescovo Lorenzo Azzolini vi fondò il Seminario, che fu sistemato nelle stanze dell’ospedale di San Pastore (poi Monastero delle Domenicane ed oggi Istituito S. Teresa). Nello stesso anno si incominciò ad officiare la nuova Cattedrale di San Gregorio, con il trasferimento della cattedra vescovile e del Capitolo da San Benigno. La nuova Cattedrale fu subito arricchita con tre opere lignee di Desiderio Bonfini di Patrignone.

Negli anni della rivoluzione francese ripararono a Ripatransone alcuni sacerdoti d’oltr’Alpe (i preti francesi refrattari arrivarono nel 1793).

Nell’Ottocento e nei primi anni del Novecento (fino all’unione con Montalto), lasciarono un buon ricordo di sé i Pastori: mons. Filippo Monacelli (riorganizzazione dell’archivio della curia); mons. Giovanni Carlo Gentili (fondazione dell’Accademia Cuprense per i giovani amanti di letteratura e di erudizione storica); mons. Fedele Buffarini (cure prestate alla popolazione funestata dal colera, soprattutto a San Benedetto del Tronto); mons. Raniero Sarnari (Congresso Eucaristico Diocesano); mons. Luigi Boschi (carità esemplare).

Nello stesso periodo fatti di rilievo furono: trasferimento (1820) del seminario nell’ampio Monastero di S. Chiara; trasferimento (1875) dell’episcopio e della curia nel Convento di S. Caterina degli Agostiniani; solenni celebrazioni (1882) del secondo centenario dell’incoronazione della Madonna di S. Giovanni.

Nella seconda metà dell’Ottocento il Seminario Vescovile divenne uno dei più famosi della regione per merito di dinamici rettori, come don Giambernardino Mascaretti di Grottammare, e di valentissimi docenti, come il latinista e dantista don Carmine Galanti (1821-1890) di Cossignano, don Luigi Antonio Paielli (m. nel 1878) e don Augusto Stazzuglia (1846-1903) di San Benedetto del Tronto, don Adolfo Cellini (1857-1920) di Ripatransone, letterato, teologo ed esegeta.

 

MONTALTO (1586): la diocesi di Sisto V

Montalto deve la diocesi al grande pontefice Sisto V, che si dimostrò sempre molto munifico verso quella località, che egli amava ricordare come sua “patria carissima” (pur essendo nato a Grottammare il 13 dicembre 1521); da questo illustre figlio infatti con la bolla “Super universas orbis ecclesias” del 14 novembre 1586, ebbe il titolo di città e la cattedra vescovile.

La stessa diocesi fu formata scorporando da Ripatransone la stessa Montalto, Porchia, Patrignone, Montedinove e Rotella; da Fermo: Montelparo, Comunanza e Montemonaco; da Ascoli: Castignano. Il Pontefice pensò pure alla mensa vescovile, costituendola con la grande tenuta di Rovetino (Rotella e con l’Abbazia di S. Maria in Monte Santo in Abruzzo, di cui il Vescovo è tuttora l’effettivo abate con giurisdizione su dieci parrocchie (Comune di S. Egidio alla Vibrata, frazioni di Civitella del Tronto). Direttamente soggetta alla S. Sede, la diocesi rimase ini tale posizione giuridica soltanto fino al 24 maggio 1589, quando Sisto V elevò Fermo a sede metropolitana e Montalto divenne quindi suffraganea della neo-archidiocesi (la stessa sorte toccò a Ripatransone). Altri privilegi ottenne Montalto dal munifico figlio: tipografia, concia, lanificio; paramenti, oggetti sacri ed un preziosissimo reliquiario; vitalizi per le ragazze povere, per facilitarne il matrimonio; concessione di due fiere annuali in aggiunta del mercato settimanale concesso nel 1578; istituzione della zecca (1587-91) per far fronte all’enorme quantità di denaro richiesto dal grandioso piano edilizio avviato dallo stesso Pontefice per trasformare il borgo in città; inoltre fu fatta capitale del ricostituito Presidato (piccola provincia dipendente direttamente da Roma). Anche la costruzione della nuova e monumentale Cattedrale (progetto di Girolamo Rainaldi), fu voluta dal Papa: la prima pietra fu posta il 13 maggio 1589. Secondo la tradizione in essa Sisto V voleva trasferire da Gerusalemme il S. Sepolcro.

Il primo Vescovo fu mons. Paolo Emilio Giovannini di Porchia. Finché fu sostenuto dal Pontefice con consistenti provvidenze, il suo compito fu facile; morto il grande benefattore, si trovò ad affrontare da solo tanti problemi, come il brigantaggio che si era ridestato, e la ultimazione di grandiosi e complessi lavori.

Intorno al 1660 dal vescovo mons. Girolamo Codebò fu eretto il Seminario nel Convento di Sant’Agostino, soppresso per non avere rendite sufficienti.

Tra il Seicento ed il Settecento per ben 37 anni (1673-1710) resse la diocesi il camerte mons. Ascanio Paganelli: per la sua inesauribile attività (otto visite pastorali, due sinodi) e per la sua carità, fu considerato (dopo Sisto V) il secondo fondatore della diocesi.

All’inizio del Settecento mons. Lucantonio Accoramboni (1711-35) sistemò definitivamente il Seminario, ma resosi alquanto impopolare per cause sostenute e perse, trascorse gli ultimi anni a Montelparo.

Alla fine del Settecento Montalto ebbe il suo vescovo “santo”: mons. Francesco Antonio Marcucci (1717-1798). Colpito dalla predicazione di S. Leonardo da Porto Maurizio, si pose alla sua direzione e fece molte missioni popolari. All’età di 27 anni fondò la Congregazione religiosa delle Pie Operaie dell’Immacolata Concezione per l’educazione e l’istruzione delle ragazze. Nel 1770 Clemente XIV lo nominò vescovo di Montalto. Pur restando vescovo di Montalto fu nominato anche vicegerente di Roma (carica che tenne fino al 1785) e fu elevato alla dignità di patriarca di Costantinopoli.

mons. Francesco Saverio Castiglioni, pastore diocesano dal 1800 al 1816, fu il primo Vescovo delle Marche ad essere strappato (1808) dalla sua sede per non aver voluto giurare fedeltà al regime napoleonico, e trasportato prima a Pavia, poi a Mantova, e infine a Milano, e solo nel 1814 fu liberato e rientrò a Montalto trionfalmente. Creato Cardinale nel 1816 ed elevato al trono pontificio con il nome di Pio VIII, non dimenticò la diocesi moontaltese.

Il successore mons. Pietro Paolo Mazzichi (1817-1823) eresse in Piazza Sisto V, di fronte alla Cattedrale, su parte delle fondamenta di due palazzi iniziati dal Papa benefattore e mai terminati, in nuovo e poderoso Seminario (Arch. Pietro Maggi).

mons. Eleonoro Aronne resse la diocesi per ben 40 anni (1847-87); portò a termine la bella Cattedrale (architetto Luigi Poletti), facendola decorare dal pittore marchigiano Lugi Fontana. Fu coinvolto dagli eventi risorgimentali (1849, anno in cui riparò a Gaeta; 1860) e perdette la tenuta di Rovetino.

 

MONTALTO E RIPATRANSONE (1924-Pio XI)

Alla scomparsa del Vescovo di Ripatransone mons. Luigi Boschi, con bolla di Pio XI del 18-12-1924 la chiesa ripana fu unita “ad personam episcopi” a quella montaltese: pertanto il pastore in carica mons. Luigi Ferri, assunse il nome di Vescovo di Montalto e Ripatransone.

mons. Ferri visse povero perché dava tutto; la sua vita fu stimolo continuo alla santificazione. Devotissimo dell’Eucarestia, organizzò a Ripatransone il congresso Eucaristico Interdiocesano (8-11 settembre 1932) e volle a S. Benedetto del Tronto (1939) l’Istituto dei PP. Sacramentini ed il santuario dell’Adorazione (dove le sue spoglie riposano dal 1955). Determinante fu pure il suo interessamento per la fondazione (1928) a Ripatransone del Monastero delle Passioniste ed a Montalto Marche (1939) dell’Istituto dei Padri.Salvatoriani (Società del Divin Salvatore).

Dopo il breve episcopato del piemontese mons. Pietro Ossola (1946-51), il quale indisse (1948) nelle due diocesi la “Peregrinatio Mariae”, che in tre mesi trascinò ai piedi della Vergine i fedeli di tutte le parrocchie, il 19 marzo del 1952 fece il solenne ingresso nelle due diocesi mons. Vincenzo Radicioni di Numana (Ancona), che le ha rette fino al 6 aprile 1983. In questo lungo episcopato molte sono state le realizzazioni fatte nei capoluoghi delle diocesi e nelle varie parrocchie (diverse di nuova istituzione), molte le iniziative intraprese nei vari campi. Dal 1952 al 1983 le due diocesi sono state un cantiere: non c’è paese, non c’è parrocchia, non c’è istituto che non abbia un segno dello zelo e dell’intraprendenza di mons. Radicioni.

Nei capoluoghi di diocesi ha provveduto al restauro ed ampliamento dei due episcopi e dei due seminari, al restauro ed abbellimento delle due monumentali cattedrali, elevate nel 1965 al grado di basiliche minori e dotate nel 1974 della cripta dei Vescovi; ha favorito la realizzazione a Montemonaco di un imponente centro di assistenza (“Casa Gioiosa”) il cui fondatore è stato don Settimio Vallorani (1912-83); a Ripatransone si è adoperato per l’istituzione del Collegio per figli di italiani emigrati all’estero presso l’Istituto Santa Teresa; ha promosso delle ricerche storiche sull’origine delle due diocesi ed ha voluto solenni celebrazioni nel 1971 del quarto centenario della diocesi ripana. Particolare impegno ha rivolto durante tutto il suo episcopato alla valorizzazione del maggior centro diocesano, San Benedetto del Tronto, che negli ultimi decenni ha avuto un incremento demografico sorprendente (23.000 abitanti nel 1951, 47.000 nel 1981). In questa città iinfatti non solo ha istituito nuove parrocchie, ma ha organizzato le principali manifestazioni interdiocesane, come i congressi eucaristici del 1955 e del 1969; ha realizzato il palazzo delle opere cattoliche (1961); ha voluto l’ampliamento e l’elevazione a concattedrale della chiesa parrocchiale di S. Maria della Marina (1973).

In quasi 32 anni mons. Radicioni ha compiuto quattro visite pastorali, ha avuto la consolazione e la soddisfazione di consacrare 114 sacerdoti (clero secolare e regolare) e due vescovi: mons.Francesco Amadio nel 1967 (Vescovo di Rieti) e mons. Edoardo Pecoraio nel 1971 (Nunzio Apostolico).

 

MONTALTO E RIPATRANSONE SAN BENEDETTO DEL TRONTO (1983-Giovanni Paolo II)

Con decreto pontificio del 7 aprile 1983 la chiesa ripana ha preso il nome di diocesi di Ripatransone-San Benedetto del Tronto ed è stata unita a quella montaltese “aeque principaliter”: pertanto da questa data la nuova denominazione è quella di diocesi di Montalto e Ripatransone-San Benedetto del Tronto; quest’ultima città è diventata la sede vescovile delle due chiese.

Nello stesso giorno fu annunciata la nomina a Vescovo di mons. Giuseppe Chiaretti, consacrato nel duomo di Spoleto (dov’era vicario generale) il 15 maggio. Fece il suo ingrasso in diocesi il 3 luglio successivo.

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO RIPATRANSONE – MONTALTO (1986-Giovanni Paolo II)

Il 30 settembre 1986, con il decreto “Instantibus votis”, la Congregazione dei Vescovi stabiliva la piena unione delle diocesi di Montalto e di Ripatransone-S. Benedetto del Tronto, e nasceva la nuova attuale diocesi, di cui mons. Chiaretti divenne primo vescovo.

Avendo trovato le due diocesi ben dotate di strutture, mons. Chiaretti ha dedicato tutte le sue forze all’attività pastorale (evangelizzazione, ministerialità laicale, attenzione alla famiglia e ai giovani…), ad iniziative di carattere sociale (mondo della emarginazione) e culturale (celebrazione del centenario sistino, centenario di S; Giacomo della Marca, museo diocesano, periodico settimanale e mensile…). Ha dotato la nuova città vescovile di S. Benedetto del Tronto delle necessarie strutture diocesane (cattedrale, curia, episcopio) e di uno spazio della carità (nuovo complesso del “Biancazzurro”).

In seguito al trasferimento di mons. Chiaretti alla sede arcivescovile metropolitana di Perugia-Città della Pieve, é stato chiamato alla guida della diocesi truentina mons. Gervasio Gestori, della diocesi di Milano, nominato il 21 giugno 1996, allorchè ricopriva la carica di sottosegretario della CEI. Consacrato vescovo nel duomo di Milano dal card. Carlo Maria Martini il 7 settembre 1996, il 22 settembre successivo entrava in diocesi ed iniziava il suo ministero pastorale.