Per mille strade, siamo qui, a SBT!

IMG_7708A chiunque mi stia chiedendo come è andata, rispondo solamente con queste parole: è stato bello.
Sono partito più per dovere, con le tante paure di chi forse comincia ad essere un adulto installato, ma ancora una volta il Signore ha parlato.
La sua Parola era più forte della notte insonne, dei miei equilibri saltati, di tante paturnie.
La tua Parola Signore è Giulio con la sua carrozzina insieme ai giovani che attorno a lui, trasformavano ciò che lo frenava in occasione di gioia. Hai parlato con la voce della stanchezza che più saliva e più fortemente faceva cantare, hai gridato con la voce dei preti che insieme a questi ragazzi hanno scelto il pavimento delle palestre e delle strade, fratelli sudati tra altri fratelli sudati, la tua voce Signore è stata finalmente quella della chiesa che nel vescovo Nazzareno, delegato regionale per i giovani, accetta di camminare non avanti a tutti ma in mezzo, parola viva di quel compagno misterioso che camminava per la strada polverosa di Emmaus.
Il grido più forte siete stati voi ragazzi, la strada vi ha reso maestri proprio come dice il papa. L’Eucaristia di Recanati, con quel canto che quasi faceva tremare la grande chiesa è stata una finestra su cosa può essere veramente l’Eucaristia unita alla vita!
Grazie Papa Francesco, ho visto un uomo ottantenne entrare in un dialogo straordinario con dei ventenni, loro direbbero che sei stato un “Bro” o un “Fratè”!
Forse, caro papa Francesco, ci stai aiutando a capire cosa lo Spirito ci sta chiedendo: sognare e rischiare, uscire dall’inganno di comprare i sogni di Dio con il denaro e con tutte le logiche ad esso connesse, anche se fosse a fin di bene, perché qualora questo avvenisse, saremmo condannati alla solitudine del delirio di onnipotenza! Grazie ragazzi, pellegrini dei sogni, questa nostra chiesa vuole camminare con voi, non per “intrupparvi” in qualcosa da fare, ma solo per starvi vicino e guardare con voi questa vita stupenda così come i nostri campi, il nostro mare e le nostre montagne, così come il volto di Giulio, di Francesca, di Jacopo o di Vanessa e di tutti gli altri, così insieme, questa nostra chiesa sarà come quella distesa di stelle su questa terra, fatta con lo strumento che più di tutti demonizziamo, il cellulare, trasformato per una sera, in quell’abbraccio forte e magari in quella lacrima di gioia, che tutti avremmo voluto versare sulla spalla di Papa Francesco.
“Non ho paura, dirigi Tu i miei passi Non sono solo, Tu vegli su di me. La Tua parola è il faro dei miei occhi Sul mio cammino è luce
Sono con Te, mi scruti e mi conosci Proteggi Tu il cammino ed il riposo Ti sono note tutte le mie vie Meravigliose le tue opere”
don Pierluigi B.

 

 

 

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