Rabat. Una strana, immensa compassione
Di sera uscendo di casa dove vivo, chiuso il portone, getto un occhio automaticamente al muretto accanto… Nascosto dalle auto in sosta, sul marciapiede, accovacciato come un cane c’è Ibrahim. Oppure Mohammed insieme a un amico oppure Abdesalam… insomma, giovani migranti subsahariani, forse appena maggiorenni. Hanno in testa un sogno, un’idea fissa, inchiodata alla mente: arrivare in Europa. Leccano una […]
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